lunedì 30 aprile 2018

GAMBA D'ORO AGRATE CONTURBIA




29 APRILE 2018 – GAMBA D’ORO AGRATE CONTURBIA
LA PROMESSA DI UN PADRE AL PROPRIO FIGLIO




La partenza



Sabato sera 28 aprile, ore 21.30. A Michele si stanno chiudendo gli occhi. E’ stata una giornata molto piena per lui. Lezione di musica al mattino, corse, giochi e salti nel bosco dopo pranzo, lungo giro in bicicletta nel tardo pomeriggio.
Nel lettone accanto a lui il fratellino Giacomo sta tranquillamente poppando tutto soddisfatto fra le braccia della sua mamma.
Mi avvicino per dare a tutti il bacio della buona notte. Michele bisbiglia: ” Papà, domani cerca di vincere la corsa! ” Io gli rispondo: “Amore, farò del mio meglio, ma gli avversarsi sono molto forti ed è difficile vincere; comunque ti prometto che darò il massimo”. Poi lo accarezzo e poco dopo si addormenta beatamente.
Agrate Conturbia, giro delle Torbiere.
Già subito la partenza su sterrato non aiutava certo un “asfaltista” come me. Se poi consideriamo che il 95% dell’intero percorso si snodava nei boschi limitrofi, era facile intuire che non era di certo una corsa adatta alle mie caratteristiche.
Pronti-via ed è subito la rivelazione delle ultime gare Christian Ceralli a portarsi al comando del plotone, seguito a ruota da forte e sempre più in forma Massimo Vanzan.
Io parto leggermente più accorto in compagnia dell’amico Livio Saltarelli, con il quale ho condiviso mille battaglie, che mi dà preziosi consigli sulla gestione di gara. Neanche 500 metri ed ecco che si presenta il primo strappo di giornata.
Vanzan si porta al primo posto forzando l’andatura e nella breve discesa che segue inizia a mettere metri sugli inseguitori. Non mi faccio pregare e dopo aver superato Ceralli inizio pian piano a rientrare sul battistrada.
Molto suggestivo in questo frangente il passaggio in mezzo al parco faunistico che quest’anno avviene nei primi chilometri, a differenza degli anni passati dove il medesimo tratto lo si trovava nelle battute conclusive della competizione.
Aggancio l’amico Massimo allo scoccare del secondo chilometro dandogli il cambio; nel frattempo anche Ceralli è rientrato e si accoda. Dietro invece gli inseguitori sembrano già fuori dai giochi nella lotta per il podio.
Continuo in testa con il mio ritmo sperando di guadagnare qualcosa ma Vanzan e Ceralli sono sempre alle mie calcagna; il percorso intanto continua ad essere veramente bello e scorrevole, alternando tratti in piano, brevi strappetti e qualche discesina.
Fino al settimo chilometro circa la situazione rimane pressoché invariata; Ceralli si è leggermente staccato ma Vanzan è lì, e sembra decisamente in palla.
Ad un tratto la svolta. Le parole della sera precedente di Michele arrivano come un fulmine a ciel sereno nella mia mente: ” Papà, domani cerca di vincere la corsa! ”.
Immediatamente capisco che non sto dando il massimo, se davvero voglio provare a vincere devo osare di più. Aumento l’andatura spingendo a fondo per staccare Vanzan, cercando anche di sfruttare il percorso che ora si presenta decisamente più mosso e quindi a me più congeniale.
La mia azione si rivela azzeccata. Il mio inseguitore comincia a perdere metri su metri. Insisto ancora, i tre-quattrocento metri su asfalto intorno al decimo chilometro sono ulteriori gocce d’energia che mi consentono di incrementare ancora il vantaggio.
Secca curva a destra, qualche centinaio di metri su prato, e ultimi 1500 metri ancora su sterrato.
Arrivo così solitario sul traguardo dopo i 12100 metri di gara chiusi in 47’19”.
Dopo circa un minuto ecco un bravissimo Massimo Vanzan. Chiude il podio più staccato Christian Ceralli.
Cosa dire? Super contento, ovvio! Ma tutto il merito della vittoria con conseguente dedica totale è tutto del mio bimbo Michele. Senza le sue parole sarebbe stato tutto molto più difficile e forse non avrei vinto. Ho semplicemente dovuto fare solo quello che mi aveva chiesto, nulla di più.
E per chi ha la fortuna di essere genitore sa bene che le promesse fatte ai propri bambini devono essere mantenute a tutti i costi!



 L'arrivo

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