29 APRILE 2018 – GAMBA D’ORO AGRATE
CONTURBIA
LA PROMESSA DI UN PADRE AL PROPRIO
FIGLIO
La partenza
Sabato sera
28 aprile, ore 21.30. A Michele si stanno chiudendo gli occhi. E’ stata una
giornata molto piena per lui. Lezione di musica al mattino, corse, giochi e
salti nel bosco dopo pranzo, lungo giro in bicicletta nel tardo pomeriggio.
Nel lettone
accanto a lui il fratellino Giacomo sta tranquillamente poppando tutto
soddisfatto fra le braccia della sua mamma.
Mi avvicino
per dare a tutti il bacio della buona notte. Michele bisbiglia: ” Papà, domani
cerca di vincere la corsa! ” Io gli rispondo: “Amore, farò del mio meglio, ma
gli avversarsi sono molto forti ed è difficile vincere; comunque ti prometto
che darò il massimo”. Poi lo accarezzo e poco dopo si addormenta beatamente.
Agrate
Conturbia, giro delle Torbiere.
Già subito
la partenza su sterrato non aiutava certo un “asfaltista” come me. Se poi
consideriamo che il 95% dell’intero percorso si snodava nei boschi limitrofi,
era facile intuire che non era di certo una corsa adatta alle mie
caratteristiche.
Pronti-via ed
è subito la rivelazione delle ultime gare Christian Ceralli a portarsi al
comando del plotone, seguito a ruota da forte e sempre più in forma Massimo
Vanzan.
Io parto
leggermente più accorto in compagnia dell’amico Livio Saltarelli, con il quale
ho condiviso mille battaglie, che mi dà preziosi consigli sulla gestione di
gara. Neanche 500 metri ed ecco che si presenta il primo strappo di giornata.
Vanzan si
porta al primo posto forzando l’andatura e nella breve discesa che segue inizia
a mettere metri sugli inseguitori. Non mi faccio pregare e dopo aver superato
Ceralli inizio pian piano a rientrare sul battistrada.
Molto
suggestivo in questo frangente il passaggio in mezzo al parco faunistico che quest’anno
avviene nei primi chilometri, a differenza degli anni passati dove il medesimo
tratto lo si trovava nelle battute conclusive della competizione.
Aggancio
l’amico Massimo allo scoccare del secondo chilometro dandogli il cambio; nel
frattempo anche Ceralli è rientrato e si accoda. Dietro invece gli inseguitori
sembrano già fuori dai giochi nella lotta per il podio.
Continuo in
testa con il mio ritmo sperando di guadagnare qualcosa ma Vanzan e Ceralli sono
sempre alle mie calcagna; il percorso intanto continua ad essere veramente
bello e scorrevole, alternando tratti in piano, brevi strappetti e qualche
discesina.
Fino al
settimo chilometro circa la situazione rimane pressoché invariata; Ceralli si è
leggermente staccato ma Vanzan è lì, e sembra decisamente in palla.
Ad un tratto
la svolta. Le parole della sera precedente di Michele arrivano come un fulmine
a ciel sereno nella mia mente: ” Papà, domani cerca di vincere la corsa! ”.
Immediatamente
capisco che non sto dando il massimo, se davvero voglio provare a vincere devo
osare di più. Aumento l’andatura spingendo a fondo per staccare Vanzan,
cercando anche di sfruttare il percorso che ora si presenta decisamente più
mosso e quindi a me più congeniale.
La mia
azione si rivela azzeccata. Il mio inseguitore comincia a perdere metri su
metri. Insisto ancora, i tre-quattrocento metri su asfalto intorno al decimo
chilometro sono ulteriori gocce d’energia che mi consentono di incrementare
ancora il vantaggio.
Secca curva
a destra, qualche centinaio di metri su prato, e ultimi 1500 metri ancora su
sterrato.
Arrivo così
solitario sul traguardo dopo i 12100 metri di gara chiusi in 47’19”.
Dopo circa
un minuto ecco un bravissimo Massimo Vanzan. Chiude il podio più staccato Christian
Ceralli.
Cosa dire?
Super contento, ovvio! Ma tutto il merito della vittoria con conseguente dedica
totale è tutto del mio bimbo Michele. Senza le sue parole sarebbe stato tutto molto
più difficile e forse non avrei vinto. Ho semplicemente dovuto fare solo quello
che mi aveva chiesto, nulla di più.
E per chi ha
la fortuna di essere genitore sa bene che le promesse fatte ai propri bambini
devono essere mantenute a tutti i costi!
L'arrivo